Il Monumento è collocato all'interno dell'Eremo di San Vitaliano, oggi importante Luogo della Memoria in ricordo dei caduti in missioni di pace.
Opera degli architetti Gaetano e Gianmarco D'Alessio e Antonio Posillipo, il monumento si presenta con un basamento unico in acciaio corten, dai cui tagli e pieghe si erge una stele formata da lame dello stesso materiale.
Al basamento in acciaio, ancorato e posizionato su un tappeto di ciottoli bianchi quale delimitazione del recinto Sacro è stata forata la scritta: "SANTUARIO DELLA MEMORIA 12 OTTOBRE 2017".
L'opera si compone di una struttura portante in acciaio corten, costituita da unica lastra di 300 cm piegata e tagliata da cui nascono le lame, di larghezza 70 cm, altezza 170 cm e profondità 1 cm.
Al di sotto della lastre in corten, un tappeto di pietre bianche.
Le sette fasce si configurano come elementi slanciali che sono il vero e proprio elemento scultoreo. Sette lame d'acciaio che vibrano, oscillano come un anelito antiretorico della vita. Lame verticali, contrapposte, sfalsate verso l'interno, nate da un unica lastra e simbolo della libertà. Steli Eterni nella loro gravita ancorati solidamente alla madre terra.
La materia usata è perfettamente coerente alla visione dell’opera che ricercava l'elemento simbolo nella massima semplicità, privo di richiami antropomorfi o di elementi retorici. Un monumento dal segno forte e duraturo, che fa emergere chiaramente il compito arduo che hanno le Forze Armate in questo momento, oggi più che mai forze di pace. Convinti che la presenza dei nostri militari all'estero sia per il nostro Paese un'ulteriore opportunità per dimostrare, grazie allo spirito di sacrificio e alla professionalità delle nostre forze armate, tutto il proprio valore. Sono eroi che hanno perso la vita non per portare la guerra, ma in quanto uomini di pace, presenti in aree del mondo dove ce n'era e, purtroppo, ce n'è ancora un grande bisogno.
Ieri all'Eremo di San Vitaliano, per celebrare il secondo anniversario dalla costituzione del Luogo della Memoria per i caduti militari e civili in missioni di pace, si è svolta una celebrazione eucaristica, preceduta dalla deposizione di una corona sulla stele posta all'esterno, per ricordate tutti i caduti. Presenti rappresentanti delle istituzioni civili e militari, parenti dei caduti, alunni dell'Istituto Comprensivo "F. Collecini" ed amici dell'Eremo.
Durante la cerimonia il Ten. Col. Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare ha ricordato come il Luogo della Memoria "sta diventando sempre più meta di scuole e persone non legate all'ambito militare che vogliono rendere omaggio a chi ha sacrificato se stesso onorando fino alla fine il giuramento prestato. Vedere tanti studenti interagire con la mappa multimediale, presente nel Luogo della Memoria, per conoscere la storia delle missioni in cui noi abbiamo partecipato e dei Caduti, è da sprone per noi che abbiamo il dovere di preservare la memoria per onorare i nostri Caduti che non si sono arresi di fronte al pericolo. Questo è il messaggio che cerchiamo di trasmettere alle nuove generazioni affinché valori come Lealtà, Onore, non risultano obsoleti ma fonte di orgoglio non solo per chi indossa l’Uniforme."
Articoli sull'evento
Domani, domenica 29 luglio, “Una storia per la vita” ricorderà il caduto in missione di pace Antonio Sparta: uno dei quattro cittadini emeriti di Casapulla ai quali l’Amministrazione Comunale dedicò ed intitolò per ognuno una strada. Ad ospitare l’evento sarà come sempre l’Eremo di San Vitaliano a Casola, nel Sacrario alla Memoria.
Dopo la commemorazione del militare Sparta, alle 11:30, ci sarà, alle 12:00, la celebrazione eucaristica.
Ad animare la celebrazione sarà la Corale Euterpe di Caserta diretta da Gloria D’Alterio. Il programma prevede alcuni brani religiosi che accompagneranno la Santa Messa e poi si esibiranno alla fine della messa con altri canti militari adatti a ricordare la figura del militare scomparso: tra questi “Signore delle cime”, l’inno dei paracadutisti, l’inno dei sommergibilisti, “Preghiera Virgo Fidelis”, “La ricciolina dei bersaglieri”, “Amore mio non piangere” e la marcia della Brigata Sassari.
Don Valentino Picazio, organizzatore degli eventi svolti all’Eremo, saluterà la famiglia del caduto insieme con i rappresentanti delle istituzioni e poi celebrerà alle 12:00 la messa domenicale.
La celebrazione eucaristica, inoltre, sarà animata dalla corale “Gli Angeli” di San Nicola La Strada (CE).
Questo giornale già scrisse del militare Randino, delle belle parole che il fratello volle rivolgergli, dei racconti di una vita vissuta ma soltanto per poco. Lui ha lasciato parenti e amici, Roberto Valente, invece, con la morte ha lasciato una persona molto più importante, il piccolo Simone, suo figlio, anch’egli intervenuto al termine della celebrazione.
Non poteva mancare una celebrazione religiosa per rendere ancora più solenni quei momenti di memoria, perciò don Valentino Picazio alle 12:00, come di consueto, ha celebrato la Santa Messa all’interno dell’Eremo di San Vitaliano, alla presenza delle più importanti autorità militari della Regione, il Sindaco di Caserta Carlo Marino e l’Assessore Giovanni Del Vecchio, in rappresentanza del sindaco di Cava dei Tirreni.
Ad animare la celebrazione eucaristica, la Corale salesiana “Le voci di Don Bosco” (Direttrice: Soprano Mariagrazia De Luca. Chitarre: Francesco De Luca e Francesco Clardi. Cantori: Rosa Casella, Rosalba Barletta, Giovanni Galleria, Stefania Fecola, Pasquale De Felice, Carmela D’Ambrosio, Nicola Marino).
Alla fine della Messa il Presidente della sezione di Caserta dell’Ass. Naz. Paracadutisti d’Italia ha dato lettura del messaggio di solidarietà del Presidente Nazionale dell’A.N.P.d’I.. “Non posso, purtroppo, partecipare – ha detto il Gen.C.A. Marco Bertolini, Pres. Naz. A.N.P.d’I. – alla cerimonia presso il Sacrario di Caserta. Mi scuso se ricorrerò ad un messaggio stringato per farvi giungere il saluto mio e di tutta l’Ass. Nazionale Paracadutisti in questa meritoria commemorazione. Nel settembre del 2009, presso il Comando di ISAF a Kabul, – dice il Presidente riferendosi ad uno dei teatri di guerra più sconvolgenti per la sua memoria – udii un tonfo sordo che sulle prime confusi con il rumore di una porta che si chiudeva. Era invece, come mi confermò il Colonnello Zizzo, una IDE (una bomba artigianale) che aveva colpito un nostro convoglio al ritorno dall’aeroporto, uccidendo sei paracadutisti (il tenente Antonio Fortunato, 35 anni; il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, 26 anni; il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, 26 anni; il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, 26 anni; il sergente maggiore Roberto Valente, 37 anni; il primo caporal maggiore Massimiliano Randino). Di questi – ha detto il generale riferendosi hai due citati e commemorati stesso ieri – Valente e Randino erano del mio staff. Appena avuta la notizia mandai il capo della mia scorta a verificare di cosa si trattasse: era il Tenente Romani, che esattamente un anno dopo nella stessa giornata, cadeva nei pressi di Farah durante un’azione contro un gruppo di talebani. Questo – ha continuato il presidente nel suo messaggio – giusto per sottolineare con quale partecipazione personale vivo queste ricorrenze. È giusto quindi commemorare – ha concluso il presidente Bertolini – i caduti di questi ultimi decenni, ragazzi che ricordiamo con nostalgia e che ancora lasciano vuoti incolmabili nelle loro famiglie.”
Al termine della lettura del messaggio pervenuto dal generale Bertolini, tra la commozione del pubblico e della moglie di Roberto Valente, Stefania Giannattasio e del fratello di Massimiliano Randino, un sussulto vittorioso si è udito tra le mura dell’Eremo, era il loro: “Folgore!”, grido di coraggio, che spinge ogni singolo Parà ad andare avanti senza “piangersi addosso”, consapevole di versare il proprio sangue per la patria e con onore, così come recita la preghiera del paracadutista, letta da Simone Valente alla fine della Santa Messa.
“Per Massimiliano Randino – ha detto Giovanni Del Vecchio, assessore alla polizia municipale e all’urbanistica – abbiamo dedicato una strada provinciale che percorre Nocera Superiore (SA). Questo il nostro gesto di comunità per far sentire alla famiglia Randino la nostra vicinanza”.
Per far si che si ricordi e ci si impegni per la pace il sacrario apre almeno una domenica di ogni mese per ricordare i caduti delle missioni militari di pace, giovani italiani che hanno perso la guerra per perseguire ideali pacifisti. Ciò avviene con le loro famiglie che per l’occasione donano una parte di storia dei loro cari, raccontata nel progetto “una storia per la vita” con la proiezione di una raccolta multimediale di questi ricordi.
E’ la volta di Vincenzo Cardella, originario di San Prisco ma residente sin da piccolo a Casapulla (CE), che verrà ricordato dal Sindaco di Casapulla, dalle autorità civili e militari che ne prenderanno parte e in particolar modo dagli amici e dai familiari. Al termine della visita al sacrario seguirà la Celebrazione Eucaristica animata dalle melodie eseguite da Concetta Di Lillo (pianoforte), Alice D’Uonno (soprano), Eleonora De Crescenzo (violino). Il programma ci da appuntamento domenica prossima, 25 febbraio alle ore 11:00 al sacrari e alle ore 12:00 per la santa messa all’Eremo di San Vitaliano.
“Già precedenti amministrazioni sono state sensibili al tema della guerra e continuiamo ad esserlo. Già abbiamo posto – dice il Sindaco di San Marco EV. Gabriele Cicala – la targa commemorativa al momento ai caduti ma questo è solo un simbolo dobbiamo fare memoria attraverso le scuole perché non venga a mancare il patriottismo nei nostri giovani”.
A queste parole si riaggancia anche il parroco di San Vitaliano che durante l’omelia ha tenuto a precisare che il sacrario deve essere un luogo da vivere in meditazione, avvicinando sempre più i giovani che, duole dirlo, appaiono sempre più distanti dall’argomento. Le passate generazioni si preoccupano di questa distanza perché sia possibile scongiurare il pericolo di altre guerre ma rimane l’affidarsi alla Scuola, primo elemento essenziale della crescita morale dei giovani.
Domenica ci si è ricordati di due ragazzi, di poco più di 20anni, che hanno lasciato la loro vita per servire lo stato, consapevoli di andare in contro alle sofferenze più atroci della guerra.
De Cillis e Carozza, i militari ricordati dalle famiglie al sacrario, sono caduti in missioni di pace dove sono entrati in contatto con la disperazione e la fame subita dai bambini più di tutti.
A ricordarli per noi sono i fratelli e i genitori che oggi ricordano la fierezza dei loro cari, la passione e la dedizione che hanno speso sui teatri di guerra.
I cari del Soldato De Cillis ci raccontano di lui come un soldato consapevole del rischio di una spedizione di pace, un militare che entra a contatto con ordigni improvvisati rischia maggiormente la vita, però sicuro di sè è partito per l’Hafganistan e da lì non ha mai più fatto rientro.
Il ricordo del Soldato Carozza altrettanto intenso nel ricordo della sua partenza per la Somalia, del rientro in Italia per il Natale, della ripartenza per la missione e della sua fine eroica con il cuore infranto dalle tristezze dei bambini vista con i propri occhi e che magari spensero la tanta voglia di vivere in un ragazzo che di vita da vivere ne aveva ancora tanta.
ià precedenti amministrazioni sono state sensibili al tema della guerra e continuiamo ad esserlo. Già abbiamo posto – dice il Sindaco di San Marco EV. Gabriele Cicala – la targa commemorativa al momento ai caduti ma questo è solo un simbolo dobbiamo fare memoria attraverso le scuole perché non venga a mancare il patriottismo nei nostri giovani”.
A queste parole si riaggancia anche il parroco di San Vitaliano che durante l’omelia ha tenuto a precisare che il sacrario deve essere un luogo da vivere in meditazione, avvicinando sempre più i giovani che, duole dirlo, appaiono sempre più distanti dall’argomento. Le passate generazioni si preoccupano di questa distanza perché sia possibile scongiurare il pericolo di altre guerre ma rimane l’affidarsi alla Scuola, primo elemento essenziale della crescita morale dei giovani.
Domenica ci si è ricordati di due ragazzi, di poco più di 20anni, che hanno lasciato la loro vita per servire lo stato, consapevoli di andare in contro alle sofferenze più atroci della guerra.
De Cillis e Carozza, i militari ricordati dalle famiglie al sacrario, sono caduti in missioni di pace dove sono entrati in contatto con la disperazione e la fame subita dai bambini più di tutti.
A ricordarli per noi sono i fratelli e i genitori che oggi ricordano la fierezza dei loro cari, la passione e la dedizione che hanno speso sui teatri di guerra.
I cari del Soldato De Cillis ci raccontano di lui come un soldato consapevole del rischio di una spedizione di pace, un militare che entra a contatto con ordigni improvvisati rischia maggiormente la vita, però sicuro di sè è partito per l’Hafganistan e da lì non ha mai più fatto rientro.
Il ricordo del Soldato Carozza altrettanto intenso nel ricordo della sua partenza per la Somalia, del rientro in Italia per il Natale, della ripartenza per la missione e della sua fine eroica con il cuore infranto dalle tristezze dei bambini vista con i propri occhi e che magari spensero la tanta voglia di vivere in un ragazzo che di vita da vivere ne aveva ancora tanta.
L'Eremo ed il Sacrario alla Memoria sono aperti:
Ogni Domenica e giorni festivi
dalle ore 10.30 alle ore 13.30
Tutti gli altri giorni della settimana
sempre su appuntamento con la segreteria
Per le visite guidate e gruppi contattare la segreteria
Gli orari possono subire variazioni in alcuni periodi dell'anno o in occasione di particolari ricorrenze.
INFO SEGRETERIA: 333 75 63 955
E-Mail: info@eremosanvitaliano.it