In nomine Domini Nostri Iesu Christi Dei aeterni…Sennete servo di Cristo, per la sua misericordia Arcivescovo di Capua, conferiamo a te, venerabile confratello Rainulfo, Vescovo casertano e concediamo in perpetuo a te ed ai tuoi successori la Diocesi e l’Episcopato casertano. Concediamo , altresì , a te ed ai tuoi successori… Ecclesiam Sancti Michaelis Arcangeli… Ecclesiam Sancti Joannis De Puteo Veteris.

E’ La bolla dell’Arcivescovo Senne, datata 1113, con la quale viene confermata l’esistenza della Chiesa di San Giovanni Battista di Pozzovetere.

Gia presente quindi nel II millennio, la parrocchia arriva al 1749 quando grazie alla diplomazia ed all’instancabile opera del Vescovo Giovanni Leoni Galluccio , il suo dominio, che nelle passate rivolte civili faceva parte dei possedimneti della contea, con testamento del conte Francescso II della Ratta viene restituito alle autorità ecclsiastiche ed entra di nuovo a far parte della Diocesi . Si ha documentazione datata 9 marzo 1692 delle prime attività ecclesiastiche della parrocchia celebrando il parroco Antonio Viola , il primo matrimonio , per poi passare al 26 marzo dello stesso anno , per il primo battesimo. In seguito, durante la permanenza di alcuni prelati, si sono verificati ed attuate diverse trasformazioni alla strutture della chiesa , che l’hanno portata allo stato attuale. Fù per opera del parroco Maietta , se nell’attuale nicchia alloggia la statua del Santo protettore, situata sull’altare maggiore. La pianta della chiesa era a tre navate, una grande principale, e due piccole e più basse laterali; queste ultime con finestre, oggi scomparse , trasformate, poi, in cappelle, nele cui nicchie alloggiano la Madonna col Bambino e Santi. La presenza di elementi architettonici nell’attuale sacrestia fa pensare ad una tipologia completamente diversa nel passato: probabile abside e disposizione diversa della pianta. Il tetto era a capriate lignee scoperte, oggi scomparse a causa del terremoto del luglio 1930. Quindi l’allora parroco Cicia decise di intervenire, trasformandola completamente per la concessione di alcuni metri di terreno offerti da un fedele; le navate laterali e, forse, anche le cappelle furono abolite, mentre le attuali finestre vennero modificate ed arcuate; l’altare maggiore subì trasformazione e furono costruiti nuovi altari: il primo dedicato alle anime del Purgatorio, che venne ubicato presso l’arcata di sinistra, mentre il secondo, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che venne ubicato presso l’arcata di destra. Oltre ad operare queste trasformazioni, il parroco Cicia provvide anche a costruire il piano superiore della canonica.

Nel 1957 la parrocchia fu affidata “motu proprio” all’ordine dei Frati Minori Francescani. Nel 1970 padre Emilio Siniscalchi ha trasformato ulteriormente la tipologia della chiesa, eliminando gli altari laterali e costruendo un altare maggiore, secondo i canoni della nuova liturgia. Vicino alla parrocchia esiste una “Congrega” dedicata al SS. Sacramento, che trova la sua data di nascita in un decreto regio di Ferdinando IV, Re delle due Sicilie, contrassegnato dall’anno 1776.

Dopo il restauro dell’interno della chiesa (A.D.2000) il parroco don Valentino Picazio e i fedeli hanno fatto restaurare la facciata esterna della chiesa, i cui lavori iniziati nel dicembre 2008 sono stati ultimati nel maggio 2009. Il parroco ringrazia la comunità perchè in questi dieci anni (1999 – 2009) la chiesa è stata restituita al suo antico splendore.

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