La chiesa fu ufficialmente consacrata dal Vescovo di Capua nel 1220.
L’edificio ha subito diversi cambiamenti che sono ricostruibili dalle descrizioni delle visite pastorali dei vescovi di Caserta che , regolarmente citano la chiesa e i suoi possedimenti.
Originariamente l’accesso alla chiesa era possibile attraverso due gradinate una a nord ed una a sud. Quella a sud fu completamente rifatta nel 1716 poiché l’originaria era troppo ripida.
Nel 1722 prima dell’ingresso alla chiesa c’era un cimitero circondato da mura.
La facciata era preceduta da un atrio nel quale erano collocate la statua di San Marco, una lapide scolpita a testimonianza della fondazione e consacrazione e le campane, poi sistemate nel campanile.
Nel 1800 il sacerdote Antonio Maggi fece costruire la navata destra.
Gli scalini di accesso al presbiterio sono in pietra e datati al 1840; testimonianza di un intervento di rifacimento della chiesa che fu danneggiata da un incendio. La chiesa nel Novecento ha subito restauri e trasformazioni soprattutto all’esterno, in particolare la facciata: il campanile seicentesco che originariamente era addossato alla facciata, fu demolito e ricostruito a nord della chiesa nel 1953.
Le modifiche riguardano anche il rosone della navata centrale che fu sostituito con una finestra ad arco rialzato. La chiesa dopo gli interventi di restauro seguiti al terremoto del 1980 e terminati nel 1989, presenta le pareti delle navate monocrome.
Dai saggi effettuati in prossimità del presbiterio sono evidenti alcuni finti marmi giacenti sotto l’attuale pittura.
Nel 1960 Francesco Bernardo di Falciano fu incaricato di restaurare la chiesa.
Gli affreschi della navata centrale realizzati da pittori della scuola di Lecce rappresentano San Michele Arcangelo, San Marco e San Vitaliano che cavalca un asino ed indossa i paramenti pontificali.